All’interno della città vecchia, la Medina appunto, sorgono vicine la Chiesa dell’Immacolata Concezione, fatta costruire nel 1880 dagli spagnoli, e la Residenza del Nabib, un tempo il rappresentante del Sultano, punto di contatto tra il sovrano marocchino e le delegazioni diplomatiche europee. Da qui si incontra facilmente il Petit Socco, una minuscola piazza nel cuore della Medina, punto di incontro per chi ama passeggiare e godersi l’atmosfera festante della città e, attraverso rue Jemaa el-Kebir, si arriva alla Grande Mosquée, prima tempio romano, poi chiesa edificata dai portoghesi ed infine Moschea.
Nell’angolo sud-occidentale della Medina, invece, si trova l’ex Delegazione americana, testimonianza degli anni in cui Tangeri venne dichiarata zona internazionale. Il palazzo a cinque piani, in cui venne ospitata dal 1821 al 1961 la sede diplomatica degli Stati Uniti, oggi custodisce un’importante collezione di antiche carte geografiche e opere artistiche di Delacroix, Kokoschka e Saint-Laurent. Un interessante museo dedicato all’arte marocchina, invece, è ospitato nella Kasbah, costruito in stile ismaelita e un tempo residenza del pascià: imperdibile il minareto ottagonale, adorno di maioliche multicolori, che sovrasta la Moschea del Palazzo.
Prima di lasciare la Kasbah, non dimenticate di visitare i Giardini del Sultano, realizzati in stile andaluso con una fontana centrale e alberi di agrumi e melograno.